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La Costa dei Trabocchi, una meraviglia tutta abruzzese

Costa Dei Trabocchi vista dall'alto

Il mare, le montagne incontaminate, il trionfo dell’arte, la storia e la gastronomia tipica fanno di Ortona e dell’Abruzzo intero. Una delle regioni che può offrire indubbiamente ai suoi visitatori ricchezze indiscusse. Un luogo da non perdere in questa meravigliosa terra è sicuramente la Costa dei Trabocchi.
La Costa dei Trabocchi è senza dubbio un vero unicum. E’ un posto magico dove passeggiare e respirare l’aria vivace e benevola. Chiunque passi lungo il litorale abruzzese, che si estende nella provincia di Chieti, precisamente per la via della strada statale 16 Adriatica che va da Ortona a San Salvo, è impossibile non rimanere affascinati da quelle strane e imponenti creature protese verso il mare. Un colpo d’occhio spettacolare.

Costa Dei Trabocchi, l'entrata ad uno dei trabocchi

Trabucco sul mare

Il fascino dei trabocchi

I trabocchi, delle macchine da pesca su palafitta, sono testimoni di un’antica civiltà legata al mare di questa splendida terra. Fotografate, dipinte, poetizzate, queste maestose palafitte hanno fatto da muse a diversi artisti che le corteggiavano e ammiravano. Leggenda narra che pare siano state messe lì per caso. Ancorate agli scogli e sospesi a qualche metro dall’acqua come fedeli e sicuri guardiani della costa abruzzese. Si dice che un tempo vi abitavano le famiglie dei pescatori più poveri della zona. Queste belle piattaforme assicuravano alla gente di mare del posto stabilità in quanto vi si poteva pescare senza allontanarsi dalla costa. Al tempo infatti era più sicuro “pescare da fermo” che avventurarsi in mare aperto. La costruzione è realizzata in legno di pino d’Aleppo tipico delle zone del medio Adriatico. Un materiale modellabile, resistente alla salsedine ed elastico che deve opporsi con forza alle forti raffiche di maestrale.

I trabocchi, una storia secolare

Vista la secolare presenza dei trabocchi lungo le coste abruzzesi, nessuno può stabilire con esattezza l’epoca in cui sono stati “poggiati” sul mare. Secondo alcuni storici il trabocco sarebbe un’invenzione importata dai Fenici. Ma i primi e più antichi documenti che ci parlano dei trabocchi della zona risalgono intorno alla prima metà del Duecento. Alcuni studiosi delle tradizioni locali invece preferiscono collocare in epoche più recenti la nascita di queste piattaforme. Documenti dell’esistenza di queste strutture, risalenti al XVIII secolo, sono stati reperiti anche lungo la costa garganica. Litorale pugliese allora scarsamente popolato. In quelle zone i pescatori locali dovevano ingegnarsi per ideare una tecnica di pesca che non fosse condizionata dalle condizioni meteo-marine del luogo.

Costa Dei Trabocchi, una piattaforma vista dall'alto

Trabucco sul mare

Tuttavia, secondo gli studi di Pietro Cupido, nel 1967 le popolazioni di queste zone furono colpite da un terribile sisma. Il terremoto generò onde di maremoto gigantesche tra il fiume Fortore e Pescara, tanto da far perdere la vita a circa 17 mila persone. I luoghi rimasero spogli e senz’anima per diverso tempo. Fino a quando giunsero dalla Francia diverse famiglie i cui componenti erano abilissimi artigiani. E, sempre secondo Cupido, le capacità di queste comunità insediatesi tra San Vito e Rocca San Giovanni intorno al 1630, fecero sorgere i primi esemplari di trabocchi. Queste piattaforme furono erette dagli abitanti del posto che probabilmente furono spinti da immediate necessità di nutrirsi. Così, diedero vita alla spettacolare Costa dei Trabocchi che conosciamo oggi.

La Costa dei Trabocchi, una meraviglia tutta abruzzese ultima modifica: 2019-04-10T09:00:40+02:00 da Isabella Insolia

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