Dalla mappa agostiniana della città di Ortona si nota una caratteristica inequivocabile: la città di Ortona era un oppidum, una città fortificata e cinta da mura. Nello specifico le mura erette da Giacomo Caldora, un capitano di ventura che ricevette il feudo della città dal re Carlo III D’Angiò nel 1425, con lo scopo di difendere la città dalle incursioni via mare. Oggi sono presenti solo due tratti di quelle mura ma girando la città possiamo andare alla scoperta di ogni porta di Ortona che garantiva l’accesso alla città anch’esse ben visibili nella mappa agostiniana.
Porta della Caldaria
Situata all’inizio dell’attuale Corso Garibaldi era così chiamata in quanto si rivolgeva a Sud, verso il piccolo centro abitato di Caldari (attualmente la più estesa contrada del territorio ortonese). Si trova proprio di fronte la chiesa di San Rocco ed è la porta dalla quale Santa Brigida entrò nella città per visitare i resti dell’apostolo Tommaso. La porta della città era dotata di un arco in pietra che reggeva un portone in legno sorvegliato da soldati e dal quale, di notte, nessuno poteva entrare. Ancora oggi la piazza sulla destra dell’antica porta che apre al visitatore la via sul corso principale di Ortona è chiamata piazza Porta Caldari.
Le porte sul mare
Le prossime tre porte di Ortona che incontriamo proseguendo il nostro cammino lungo corso Garibaldi sono: Porta Santa Caterina, utilizzata soprattutto dalle suore dell’omonimo convento per uscire dalla città e dirigersi alla fonte che si trovava poco sopra il livello del mare. Oggi si trova allo stesso livello della fonte (quindi qualche decina di metri sotto il livello della città) per via della frana che nel 1701 travolse la parte est della città. Una seconda porta della città, la Porta del Carbonaro, è anche quella di cui si hanno meno notizie in quanto venne distrutta da una frana. In seguito, Margherita D’Austria proprio per riparare a quella frana decise di costruire in quel punto il suo palazzo Farnese.
L’ultima porta di Ortona sul mare si trova proprio alla fine della passeggiata Orientale ed è nominata Porta della Marina. Era la porta più sorvegliata in quanto serviva sia a controllare il porto che a difendere il Castello, infatti durante gli attacchi veneziani del 1500 venne chiusa. Era formata da blocchi di pietra bianca ed è oggi ancora visibile la finestra che venne costruita su di essa dopo la sua chiusura definitiva; anche questa porta si trova più in basso rispetto alla sua posizione originale per via delle frane.
Le Porte di terra
Le ultime due porte della città si trovavano sul lato nord e sul lato ovest della città. La prima è la Porta della Bucciaria e prendeva il nome dal fatto che delimitava la zona urbana dell’oppidum dalla zona agricola e pastorale. La seconda porta di Ortona è la Porta di San Giacomo che controllava tutta la zona dell’entroterra fino alla montagna