Lo scorso 28 dicembre la città di Ortona ha ricordato un felice evento della sua storia: la liberazione dall’occupazione nazista. L’evento è stato celebrato con una mostra presso lo storico Palazzo Farnese dove è stato messo in risalto il ruolo della cittadina abruzzese nell’equilibrio territoriale tra tedeschi e Alleati dopo lo sbarco in Sicilia di questi ultimi e la risalita della penisola.
Il terzo esercito: i civili
La mostra vuole guardare l’evento bellico della guerra dal punto di vista della popolazione civile testimoniando le condizioni di vita degli abitanti di Ortona al tempo della liberazione dall’occupazione nazista. Sono esposti infatti dei reperti di quegli anni come quelli riguardanti il razionamento del cibo all’interno della città.
Piccole storie
Nella mostra ci sono anche le storie di chi ha pagato a caro prezzo il peso dell’occupazione nazista. Come Maria e Domenico ai quali i soldati inglesi intimano di abbandonare la casa che sta per essere minata. Purtroppo non conoscevano l’inglese e dopo essersi rifugiati nella stanza più interna della loro casa pensando di essere al sicuro muoiono sul colpo, ignari. O Nicola che, sfollato a Villa Grande, viene catturato nell’ambito di un rastrellamento tedesco in quella zona. Deportato in un campo di lavoro lungo il fronte morirà a Cividale del Friuli.
Forza e Onore
Il pezzo forte della mostra tuttavia è l’esposizione della Medaglia d’Oro al Valor Civile ricevuta da Ortona nel 1959 in quanto “ sopporta coraggiosamente spaventosi bombardamenti subendo la perdita di 1314 suoi figli […]. Con fierissimo contegno resisteva intrepida ai soprusi degli invasori in armi, mai piegando la sua purissima fede in una Italia migliore, libera e democratica.” La mostra ha ricordato alla cittadinanza quanto questa città e i suoi abitanti abbiano sofferto durante l’occupazione nazista ma anche quanto abbia lottato per far si che quegli errori non si ripetano.