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Luigi Dommarco, il poeta che rese Ortona la sua musa

Luigi Dommarco

Un artista menomato nel fisico ma non nella mente, per il quale la sua terra diventa fonte d’ispirazione massima per le sue opere. Tutto questo è Luigi Dommarco, esponente del genere della poesia per musica e grande paroliere del dialetto abruzzese.

Luigi Dommarco e la sua amata Ortona

Luigi Dommarco nasce ad Ortona il 23 dicembre del 1876 da Nicola e Medea Bisignani. Ebbe, come detto, un amore smisurato per la città natìa, che fu la musa ispiratrice per tutta la sua produzione. Luigi, uomo di grande sensibilità, scoprì giovanissimo di essere affetto da una malattia terribile, la poliomelite. A causa di questa patologia il poeta fu costretto per tutta la vita ad usare due bastoni per deambulare, che gli impedì di portare avanti la sua attività giovanile, quella di artigiano. In seguito, infatti, diventò contabile del comune di Ortona, con una grande passione per la poesia.

Targa Commemorativa della casa di Luigi Dommarco

La targa commemorativa posta fuori all’abitazione che fu di Luigi Dommarco. Fonte: Ortona Notizie

Poesie che sicuramente dedicò ad Annunciata Spinelli, un’insegnante di Brescia che, come lui, collaborava ad alcuni giornali letterari. I due si innamorarono e nel 1909 si sposarono. Dal loro amore nacquero due figli, Alessandro ed Elvira. Questo momento della sua vita fu illuminante anche nella sua produzione letteraria. Il suo primo volume di poesie, Li rose di Urtone, pubblicato nel 1918 ebbe molto successo e indusse Luigi ad abbandonare la scrittura in lingua italiana per dedicarsi alla produzione in dialetto abruzzese.

La poesia per musica

La più grande musa ispiratrice di Luigi Dommarco, come detto, fu la città natale dell’autore, Ortona. Le sue bellezze, le donne abruzzesi, i riti e le feste popolari, oltre agli eventi, inaugurazioni e tutto ciò che accadeva nel paese erano argomento centrale nella sua produzione. Un altro leit motiv della sua opera fu la vocazione musicale, che Dommarco ebbe sin da giovane. La maggior parte delle sue poesie fu musicata dall’artista compaesano Guido Albanese. Dalla loro collaborazione, ad esempio, nacque Che scià bbindette Urtone, scritta nel 1914 e diventata inno ufficiale di Ortona. Anche la Maggiolata, la sagra della canzone popolare abruzzese, nacque da questo rapporto professionale.

Claudio Villa canta la canzone Vola Vola Vola scritta da Luigi Dommarco

Il grande Claudio Villa in un’interpretazione della canzone Vola vola vola. Fonte: wikitesti

Le poesie per musica di Dommarco raccontavano un clima di goliardia e amore per la vita. Per questo realizzò molti suoi testi per le ricorrenze popolari, come la festa dell’uva o quella della smaroccatura. In questo contesto nacque il suo capolavoro, Vola Vola Vola, vincitore del primo premio alla Festa delle canzoni regionali di Teramo nel 1922 e il primo premio al Festival della canzone italiana a Parigi nel 1953. La canzone si ispira ad un gioco che i ragazzini facevano sulla spiaggia di Ortona. Luigi Dommarco morì a Roma nel 1969, dove si era trasferito dopo la morte della moglie, nella casa della figlia Elvira.
Il comune di Ortona ha omaggiato il poeta con l’istituzione nel 2012 del Centro Studi Dommarco, che mira a divulgare i testi di Luigi e del figlio Alessandro, così che gli ortonesi mai dimentichino uno dei loro concittadini più eminenti e meritevoli.

Luigi Dommarco, il poeta che rese Ortona la sua musa ultima modifica: 2019-06-18T10:10:59+02:00 da Luigi Bove

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