Lodo di Pace tra Ortona e Lanciano: la lunga storia dell'accordo

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STORIA

Lodo di Pace tra Ortona e Lanciano: una storia secolare

Cattedrale Santommaso - facciata della chiesa

Domenica 17 febbraio 2019 si è celebrata nella Cattedrale di San Tommaso il 592esimo anniversario del Lodo di Pace tra Ortona e Lanciano. Questa è una ricorrenza legata alla storia del territorio frentano che accomuna le due comunità sotto la predicazione e l’operato di San Giovanni da Capestrano.

Le origini della guerra tra Ortona e Lanciano

L’inizio della rivalità tra Ortona e Lanciano risalgono al 1250. Precisamente quando il 4 ottobre una nave lancianese fu incendiata nel porto di Ortona. Così la città richiese il pagamento e la consegna degli autori del malfatto. Dato che la città si rifiutò, i rapporti iniziarono a incrinarsi. In virtù dei privilegi di Carlo I e poi di Carlo II, Ortona iniziò a boicottare il traffico delle merci via mare per Lanciano. Dopo un periodo di tregua, le questioni tra i due popoli si trascinarono fino a una nuova azione di forza. Tre galee ortonesi assaltarono le navi mercantili lancianesi, presso il porto di Francavilla al Mare. I lancianesi chiesero allora alla regina Giovanna I di Napoli l’autorizzazione di costruire un nuovo porto. Tale realizzazione doveva prendere vita presso la foce di Murata Bassa, al castello di San Vito Chietino. Ma i lavori, accordati dalla sovrana, s’interruppero nel 1380 per nuove discordie tra le due città.

Lodo di Pace - Alfonso D'aragona

La guerra tra Ortona e Lanciano nel XV secolo

Alla fine del Trecento, la firma del Lodo di Pace era impensabile. A riaccendere la speranza per Lanciano, dopo che aveva visto i lavori per il porto di San Vito definitivamente bloccati, fu l’amicizia con Venezia. In virtù di questi rapporti, la città ottenne una nuova autorizzazione di costruire il porto sul luogo originario. Tuttavia gli ortonesi continuarono a boicottare i lavori con brevi e furiose imboscate. Alla luce di questi attacchi, sul finale, i lancianesi risposero con una furiosa battaglia sul fiume Feltrino. Sette ortonesi furono catturati, uccisi e mutilati dei nasi e delle orecchie. Gli ortonesi risposero con una nuova ondata di attacchi, distruggendo le fortificazioni del porto e catturando una nave con prigionieri, portandola in trionfo al porto.

San Giovanni Da Capestrano l'artefice del Lodo di Pace

Finalmente la pace tra Ortona e Lanciano

Siccome le battaglie tra Ortona e Lanciano si sarebbero protratte a lungo, Alfonso d’Aragona il 23 settembre 1423 decise di intervenire. Il sovrano fece riappacificare i sindaci delle città, mentre la regina Giovanna vietava future rappresaglie vendicative. Nel dicembre dell’anno 1426, in vista dei preparativi della definitiva riappacificazione tra le due città, il frate San Giovanni da Capestrano partì e raggiunse Lanciano il 6 dicembre dell’anno. Una volta calmati gli animi dei rivoltosi, mandò a Ortona il confratello Roberto, che stipulò gli accordi per la pace. Così, il 17 febbraio 1427, nella Cattedrale di San Tommaso, fu stipulato il Lodo di Pace tra le due città. A ricordo di tale pace, le due città si impegnarono a dare terreni affinché fossero erette due chiese. Nel 1430 a Lanciano fu costruita la chiesa di Sant’Arcangelo della Pace. Mentre a Ortona la chiesa di Santa Maria della Pace.

Lodo di Pace tra Ortona e Lanciano: una storia secolare ultima modifica: 2019-02-22T10:30:08+01:00 da Isabella Insolia

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