Occupazione francese, le radici dell'inverno di terrore del 1799

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STORIA

Occupazione francese di Ortona nel 1799: la premessa

La presa della Bastiglia, evento alla radice dell occupazione francese

La presa della Bastiglia, evento alla radice dell occupazione francese

Abbiamo parlato del Natale di sangue a Ortona, nel 1943. Eppure il periodo delle feste fu funestato già tra il 1798 e ’99, culminando nell’occupazione francese.

La Rivoluzione Francese

La vicenda prende le mosse da uno degli episodi più importanti dell’intera storia, la Rivoluzione Francese. Ovviamente non è questa la sede per trattare un evento di tale rilevanza, ci limitiamo a ricordare il quadro generale; l’avvenimento simbolo a cui si fa risalire l’inizio della rivoluzione è la presa della Bastiglia, il 14 luglio del 1889. A questa seguì un periodo, a tratti piuttosto confuso, di violenze, di guerre ma anche di grandi conquiste che hanno iniziato a delineare l’Europa come la conosciamo oggi. Con la presa del potere di Napoleone, che sancì la fine della Rivoluzione con la famosa frase – Cittadini, la Rivoluzione è finita – e iniziò il periodo imperialista. Una sorta di esportazione della rivoluzione. Il periodo, come detto, oltre al sangue lasciò anche grandi conquiste, come la Costituzione scritta, la divisione dei poteri e la sovranità popolare e l’abolizione, tra le altre, della tortura e del reato di omosessualità.

Abolizione della monarchia in un dipinto di David

Abolizione della monarchia in un dipinto di David

La situazione in Abruzzo

Ma qual era la situazione all’epoca in Italia e in particolare nel sud e in Abruzzo? Il Re Ferdinando IV di Borbone era sul trono del Regno di Napoli, di cui la nostra regione faceva parte, dal 1759. La sua posizione verso la situazione francese fu reazionaria, tanto da dichiarare guerra alla Francia nel 1798. Dopo qualche successo iniziale, i Borboni iniziarono a perdere terreno, tanto che dovettero abbandonare l’Abruzzo che fu presto preso dai francesi. Questi entrarono a Ortona il 28 dicembre del 1798, dando inizio all’occupazione francese.

Occupazione Francese Di Ortona

Ferdinando Di Borbone

L’insofferenza verso l’invasore

Paradossalmente, pur portando i criteri della Rivoluzione opposti alla monarchia borbonica, il popolo, in gran parte contadino, rimase fedele ai regnanti. Decisivi, in questo senso, furono il timore dell’ateismo francese presso masse popolari poco istruite e molto legate alla fede, ma anche l’insofferenza all’invasore straniero. Altro fattore importante le riforme che erano state introdotte dai Borboni negli anni precedenti. Queste avevano alleggerito molto la posizione dei contadini verso la nobiltà.

Nasce il sanfedismo

Fu così che nacque il sanfedismo, un movimento in larga parte spontaneo e popolare. L’occupazione francese fu combattuta con la tecnica della guerriglia; i contadini, infatti, pur in numero minore e con mezzi di fortuna, sapevano scegliere i posti dove attaccare, grazie alla perfetta conoscenza del territorio. Inoltre, la mancanza di strade e ponti degni di questo nome, metteva in grande difficoltà l’esercito francese e la sua artiglieria pesante. Non di meno, fu un periodo ricco di massacri e sangue versato. Migliaia furono i morti e centinaia i ribelli giustiziati sul posto, per il semplice motivo che era difficile trasportarli.

L’occupazione francese a fine 1798

Come detto, Ortona subì l’occupazione francese il 28 dicembre nel 1798. Bourdelier cercò subito di sistemare il governo della città col metodo rivoluzionario. Abolito l’antico governo, elessero alcuni “municipalisti” con il compito di amministrare Ortona. I cinque eletti, appartenevano alla nobiltà come il barone Armidoro de Sanctis e alla borghesia, come Michele Onofrj, Giuseppe Bernardi e Tommaso Berardi. I cinque si trovarono così a governare una Ortona che, complice anche il freddo deciso di quel gennaio, si trovò a vivere un breve periodo di relativa calma.

La nascita delle bande intorno a Ortona

Tutto intorno, le masse popolari abruzzesi, davano vita alla ribellione. Soprattutto nel lancianese, incoraggiate da religiosi che temevano l’ateismo francese – tra questi si mise in luce Giuseppe Lanza di Fossacesia – sorsero bande di ribelli sanfedeli. Spesso questi gruppi andavano piuttosto per le spicce, con metodi assai violenti. Le bande erano composte soprattutto da contadini di Crecchio, Canosa, Frisa, San Vito, Torino di Sangro, Casalbordino e Rocca San Giovanni. Tuttavia anche dai dintorni di Ortona si unirono elementi, specie dalla parte di Caldari, tanto che alcune frazioni come Rogatti e Torre si distaccarono dal Municipio. Si preparava un periodo di sangue e terrore che vi racconteremo nel prossimo articolo.

Caldari di Ortona

Caldari di Ortona

Occupazione francese di Ortona nel 1799: la premessa ultima modifica: 2018-12-28T10:30:34+01:00 da Andrea La Rovere

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