Il miracolo di Ortona e le scorribande della flotta turca

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MITI E LEGGENDE STORIA

Il miracolo di Ortona e l’invasione turca

Il miracolo di Ortona e le invasioni turche

Per raccontare la storia di oggi dobbiamo tornare al XVI secolo, quando le flotte turche terrorizzavano il Mediterraneo e spesso la preghiera era l’ultimo baluardo. Vi raccontiamo il Miracolo di Ortona del 1566.

Le scorribande turche nel Mediterraneo

A quell’epoca le incursioni della temibile flotta ottomana erano tutt’altro che sporadiche. Sotto il governo del Sultano Solimano il Magnifico, uno dei nomi che incutevano terrore era quello di Piyale Paşa. Questi è ricordato come lo stratega delle conquiste ottomane lungo le coste adriatiche e nel Mediterraneo; partecipò come comandante, per un breve tratto, alla disastrosa Battaglia di Lepanto.
Alla fine di Luglio del 1566 Paşa attaccò la fortezza di Pescara, ma venne respinto dall’artiglieria soprattutto grazie al valoroso Giovan Girolamo II Acquaviva d’Aragona, duca di Atri.

Solimano il Magnifico

Solimano il Magnifico

A quel punto, a Pialy Pascià, così era conosciuto in Italia, non restò che spingersi più a sud per attaccare le altre città meno fortificate. Così furono messe a ferro e fuoco Francavilla al Mare, Ripa Teatina, che li respinse, Villamagna e San Vito. Tollo, dotata di solide mura, riuscì a respingere l’assalto.
Va detto che alcune città, avvertite dei precedenti assalti, erano praticamente svuotate dei paesani fuggiti verso le montagne. Così fu trovata anche Ortona, che venne attaccata dalla parte sud della città per evitare il possente e inespugnabile castello aragonese.

Ortona messa a ferro e fuoco

A farne le spese fu il monastero dei Padri Celestini, completamente distrutto, che permise l’ingresso da Porta Caldari.
La città fu messa a ferro e fuoco, molte ville furono saccheggiate e incendiate. Stessa sorte toccò al sepolcro di San Tommaso, dato alle fiamme in cerca di tesori che effettivamente non c’erano.
Unico a scampare il convento di Santa Caterina e le monache benedettine che lo occupano.
Il Miracolo di Ortona si compie.
Per analizzare quello che accadde dobbiamo abbandonare la razionalità e addentrarci nel campo dell’imponderabile, con tutto quello che ne consegue.
Secondo gli eventi leggendari, pare infatti che un evento miracoloso avrebbe, il 13 giugno precedente, colpito lo stesso monastero.

La statua di San Tommaso

La statua di San Tommaso

Quel giorno, mentre le suore erano dedite alla preghiera, pare che un affresco del 1400 raffigurante la crocefissione, prese a sanguinare. Non in senso metaforico, ma vero sangue. Le monachelle raccolgono il sangue dentro due ampolle.

Il miracolo di Ortona e la vicenda delle ampolle

Quarantotto giorni dopo l’assalto dei turchi e, quando il convento viene risparmiato, il miracolo di Ortona si fa concreto, e le ampolle diventano oggetto di venerazione.
Ovviamente non sta a noi capire se di vero prodigio si trattò o se magari i turchi ritennero di nessuna utilità sprecare tempo per attaccare un convento di suore, i fatti, accertati, furono questi.
Ma la storia avventurosa delle due ampolle non finisce con il miracolo di Ortona.
Nel 1570, Padre Basilio di Venezia, frate confessore delle suore, si imbarca da Ortona per fare ritorno alla sua città. Tra i bagagli, le due ampolle.
Secondo alcuni si trattò di un vero furto, fatto sta che le due ampolle finirono a Venezia. Fin da subito le suore ne chiesero la restituzione ma, nonostante le proteste, molto tempo dovrà passare perché ciò avvenga parzialmente.
Dobbiamo infatti arrivare al 1934, quando in un’atmosfera di festa grande, una delle ampolle viene restituita a Ortona.

Santa Caterina, dove il miracolo di Ortona avvenne, oggi

Santa Caterina, dove il miracolo di Ortona avvenne, oggi

Siamo ai giorni nostri; nel 1990 l’oratorio viene restaurato e sotto l’affresco vengono scoperti due dipinti precedenti, ora visibili. L’ampolla è ancora lì, nell’oratorio e il miracolo di Ortona è poco ricordato dagli stessi ortonesi.
Solo un manipolo di signore cerca di tenerne vivo il ricordo con una messa settimanale e un’esposizione mensile, il secondo venerdì del mese.

Il miracolo di Ortona e l’invasione turca ultima modifica: 2018-10-24T09:46:27+02:00 da Andrea La Rovere

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