Tante sono le personalità nate a Ortona, o che comunque vi ebbero le loro origini; tra queste, forse la stella che brilla di più ancora oggi è quella di Francesco Paolo Tosti.
La nascita a Ortona e gli studi
Nato il 9 aprile del 1846 da Giuseppe Tosti, commerciante ortonese, e Caterina Schiani, fu un compositore conosciuto per essere stato l’autore di celebri romanze da salotto o da camera. Fu il più piccolo di cinque figli e la musica entrò ben presto a far parte del giovane Francesco Paolo. Allievo del Maestro Saverio Mercadante, a vent’anni si diplomò in violino presso l’accademia di San Pietro a Majella di Napoli. I suoi inizi furono come organizzatore di spettacoli musicali. Lavorò in particolare tra Ortona e Ancona, prima di optare per il trasferimento a Roma.
Francesco Paolo Tosti
Tosti a Roma e le lezioni di canto
Nella capitale si fece apprezzare dapprima come cantante, essendo in possesso di una piacevole voce da tenore. Il suo talento gli aprì le porte dei salotti più importanti della città e iniziò a essere molto richiesto come insegnante di canto dal bel mondo. Conobbe Liszt e fu amico di Giovanni Sgambati, che l’aiutò con la sua influenza. Divenne maestro di canto di Margherita di Savoia, mentre Giuseppe Verdi in una celebre lettera lo segnalerà al direttore d’orchestra Hiller, molto famoso all’epoca, come miglior insegnante vocale italiano.
Londra: alla corte della Regina Vittoria
Ma fu il trasferimento a Londra nel 1875 a segnare la svolta decisiva per Tosti. Il compositore, allora, ha appena 29 anni. L’occasione è l’invito a suonare e cantare al ricevimento di Lord Mayor; è probabile che vi fosse lo zampino di Gaetano Braga, violoncellista abruzzese che si è fatto strada nella Londra vittoriana. L’ascesa londinese di Tosti è formidabile. A Buckingham Palace diventa insegnante di canto di tutti i figli della Regina Vittoria. I duchi Connaught lo scelgono come organizzatore delle loro serate musicali, e ben presto così farà tutta l’aristocrazia della città. L’editore Chappel lo mette sotto contratto per quattro romanze all’anno, insegna nelle più prestigiose accademie della capitale e diviene organizzatore di tutte le serate musicali e dei concerti della corte inglese. Le sue romanze e le sue canzoni riscuotono sempre maggior successo.
La Regina Vittoria
Il rapporto di Tosti con l’Italia e Ortona
Ma il rapporto di Tosti con l’Italia rimane sempre ben vivo. Roma, Napoli, ma soprattutto l’Abruzzo, la sua terra natìa. Nella capitale frequenta il cosiddetto clan abruzzese.
Gabriele D’Annunzio
Il pittore Michetti, lo scultore Costantino Barbella, il giornalista Scarfoglio e il Vate, Gabriele D’Annunzio. D’estate Tosti e il clan si trasferiscono in Abruzzo, in particolare a Francavilla al Mare, dove eleggono loro cenacolo un ex convento sconsacrato di proprietà di Michetti. Qui Tosti ha occasione di conoscere altre personalità, come Eleonora Duse e Matilde Serao. Sarà anche grande amico di Puccini. Tuttavia il grande impegno rimane a Londra, dove segue anche la grande e importante succursale della Ricordi, oltre a lavorare per gli editori Chappel e Enoch.
Gli ultimi anni in Italia
Dopo trent’anni sulla cresta dell’onda e dopo aver lavorato per ben tre sovrani inglesi, ottenendo anche nel 1908, unico musicista italiano, il titolo di Sir, Tosti torna in Italia. Trascorre gli ultimi anni tra Francavilla e l’amata Ortona, con la moglie Berte Victoria Jeanne Marie de Verrue, che sopravviverà al marito, morendo a Parigi nel 1943. Muore a Roma il 2 dicembre del 1916.
La fortuna artistica di Tosti
Rimangono le sue grandi composizioni, uniche per genere e numero. Ancora eseguite oggi in tutto il mondo, spesso vedono firme nobili come quella di D’Annunzio, ma anche di Fogazzaro e Salvatore Di Giacomo. Tra gli esecutori tutti i più grandi, da Caruso, amico di Tosti, a Di Stefano, da Pavarotti a Mina, fino a Bocelli e Carreras. Ortona lo ha omaggiato rendendo il Palazzo Corvo, sua casa natale e costruzione del XVI secolo, Museo Musicale e sede dell’istituto tostiano. Vi si conservano strumenti musicali e cimeli di Tosti. Intitolato al compositore ortonese anche il Teatro Tosti, già Vittoria e teatro più importante della città.
Tosti in una caricatura