Cattedrale di Ortona, una storia piena di vicissitudini

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Cattedrale di Ortona: la storia della Basilica di Ortona

La Cattedrale di Ortona

La Cattedrale di Ortona

In un precedente articolo vi abbiamo condotti in un itinerario tra le chiese della nostra città. Oggi parliamo nel dettaglio della Cattedrale di Ortona, la Basilica dedicata a San Tommaso.

Cattedrale di Ortona, l’epoca paleocristiana

La Basilica di Ortona è Concattedrale dell’Arcidiocesi di Ortona e Lanciano. Fu elevata a rango di basilica minore nel 1859, da Papa Pio IX. La storia della Cattedrale di Ortona consacrata all’apostolo Tommaso è molto antica. Fu edificata in un sito dove sorgeva in precedenza un tempio dedicato a divinità romane. Di struttura paleocristiana fu costruita ben prima dell’anno mille, agli albori del Cristianesimo. Conobbe nella sua storia numerose traversie, venendo distrutta e ricostruita più volte. Le prime vicissitudini arrivarono nel 1060, con la distruzione operata dai Normanni. Ricostruita, venne nuovamente divelta a seguito di un terremoto di cui non si sa molto. Fu riaperta nel 1127 e consacrata a Santa Maria degli Angeli, e lo sarebbe stata fino al 1258.

La consacrazione a San Tommaso

Fu il 6 settembre di quell’anno, infatti, che la Cattedrale di Ortona venne consacrata all’apostolo. Le sue reliquie furono trafugate dall’Isola di Chio dal navarca ortonese Leone. L’isola greca era infatti in guerra con Manfredi, principe di Taranto e futuro re di Puglia. Ortona aveva inviato a sostegno tre galee. La storia che vide la trafugazione delle reliquie di San Tommaso è talmente densa di avvenimenti che ne tratteremo a parte.

San Tommaso secondo Caravaggio

San Tommaso secondo Caravaggio

San Giovanni da Capestrano e la pace con Lanciano

Fatto sta che la Cattedrale di Ortona diverrà da quel momento meta di pellegrinaggio e delle preghiere dei fedeli grazie al prestigio che ne derivò dall’ospitare le sacre reliquie. Il 17 febbraio del 1427 fu al centro di un altro avvenimento storico per Ortona. San Giovanni da Capestrano, chiamato a dirimere l’annosa rivalità tra la nostra città e Lanciano, culminata in veri e propri atti di guerra, vi riuscì e proclamò solennemente la pace proprio nella Cattedrale di Ortona.

Le tante distruzioni e rinascite

Ma altre distruzioni attendevano la Basilica. Nel 1566 l’invasione turca guidata da Piyale Pascià la lasciò provata, ma fortunatamente le reliquie si salvarono. Rinnovata a partire dal 1570, nel 1799 fu oggetto delle indesiderate attenzioni dell’esercito francese che la danneggiarono pesantemente. Ma la distruzione più grave doveva arrivare nel 1943, con la Battaglia di Ortona. La Cattedrale di Ortona fu quasi completamente ridotta in macerie. Il busto d’argento del Santo venne salvato in extremis grazie alla decisione di murarlo nella torre del campanile e inoltre le reliquie furono di nuovo salve per puro caso. La chiesa vide l’ennesima rinascita, per essere riaperta, totalmente rimaneggiata, nel 1949.

La struttura architettonica della Cattedrale di Ortona

Della struttura originaria, a pianta a croce di stampo barocco, rimangono delle foto dei primi anni del Novecento e alcuni dipinti settecenteschi. La facciata era sormontata da due contrafforti a forma di costoloni classici che terminavano sulla sommità. Era decorata da un finestrone centrale e da un portale medievale – conservato tuttora – con arricchimenti barocchi. Davanti c’era un portico con grandi arcate. A sinistra c’era un torrione della chiesa medievale poi utilizzato come torre dell’orologio con due campane per le ore. A destra della facciata vi era il campanile vero e proprio, più piccolo della torre, con tre archi sul lato maestro e due maggiori sul sinistro. La cupola era più bassa e maggiormente larga rispetto all’attuale, più alta e stretta. All’interno sorgevano gli affreschi che oggi vediamo ricostruiti dettagliatamente. La cappella con la cripta di San Tommaso era al posto esatto della ricostruzione attuale, solo che la nicchia era affrescata.

La navata della Cattedrale

La navata della Cattedrale

Le bellezze artistiche

Della Cattedrale di Ortona originale sono conservati due antichi portali, uno duecentesco e uno del 1311, opera di Nicola Mancini, ottenuta con pietre lavorate sapientemente. All’interno troviamo reperti del XIII secolo. La volta della navata centrale è stata realizzata nel Settecento, mentre quella dell’abside è trecentesca. Gli affreschi della cupola sono del pittore Luciano Bartoli; la figura di San Matteo Evangelista è l’unica rimasta dopo la distruzione della basilica per opera dei tedeschi, opera del pittore Antonio Piermatteo. Le immagini della Via Crucis sono dell’artista ortonese Stefano Durante. Nella cripta il crocifisso pendente è stato eseguito dallo scultore Aldo D’Adamo.

Uno dei portali

Uno dei portali

La Cappella di San Tommaso

La Cappella dedicata a San Tommaso conserva i bassorilievi a stucco della prima metà dell’Ottocento di Vincenzo Perez. Ai lati sono visibili le due ceramiche di Tommaso Cascella. Inoltre in questa cappella è custodito il busto d’argento reliquario di San Tommaso, è il terzo in ordine di tempo, fuso dalla fonderia Pani di Napoli nell’aprile dell’Ottocento. Il primo fu rubato nel 1528 dalle milizie mercenarie, il secondo fu rubato dai francesi nel 1799 e poi fuso. Nella Cappella del Santissimo Sacramento possiamo ammirare gli stucchi a due altorilievi eseguiti nella prima metà dell’Ottocento da Vincenzo Perez. Sulle pareti della cappella si possono osservare due dipinti a olio del pittore Franco Sciusco.

Tomba Dell'apostolo Tommaso

Tomba Dell’apostolo Tommaso

Cattedrale di Ortona: la storia della Basilica di Ortona ultima modifica: 2018-11-14T10:06:02+01:00 da Andrea La Rovere

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